La rinoplastica è un intervento che consente, mediante svariate tecniche chirurgiche, di modificare la forma della piramide nasale e della punta correggendo difetti ed alterazioni sgraditi al Paziente. Associata alla settoplastica (rinosettoplastica) permette, in oltre, di correggere eventuali deviazioni del setto responsabili della riduzione della capacità respiratoria attraverso le narici. Tali interventi si prestano a numerose varianti, è quindi importante discutere con il Chirurgo le proprie aspettative confrontandole con i risultati realmente ottenibili.
Nella maggioranza dei casi, la via di accesso chirurgica è situata all’interno delle narici, senza apprezzabili cicatrici residue. Molto utilizzato è anche l’approccio esterno (rinoplastica aperta) che sfrutta la via di accesso attraverso la columella, in questo caso può esitare una piccola cicatrice solitamente praticamente invisibile con il tempo. Questo tipo di approccio consente una migliore esposizione delle strutture cartilaginee ed ossee del naso.
Riassumendo, i passaggi fondamentali di una rinosettoplastica sono: correzione della forma ed irregolarità della punta mediante rimodellamento delle cartilagini alari ( strutture cartilaginee che sostengono le narici e determinano la forma della punta del naso), correzione dell’eventuale deviazione del setto, correzione del profilo del dorso mediante asportazione del gibbo (naso con la gobba, rinocifosi) e/o posizionamento di innesti (per i nasi così detti a sella) e frattura basale delle ossa nasali per restringere il dorso o correggere un eventuale deviazione della piramide (naso deviato o rinoscoliosi).
La caratteristica della cute del naso, più o meno spessa, influenza in modo evidente il risultato finale. Infatti, le cuti sottili consentono una migliore definizione della punta ma mettono in evidenza ogni eventuale piccola irregolarità delle strutture sottostanti, mentre la pelle più spessa, se da un lato maschera meglio eventuali irregolarità strutturali, dall’altro non consente di ottenere punte e narici molto definite e sottili.
L’intervento di rinoplastica è generalmente eseguito in anestesia generale con un breve ricovero di 1-2 giorni. Alla fine dell’intervento vengono inseriti nelle narici dei tamponi (resteranno in sede a seconda dei casi da 1 a 3 giorni) e viene applicata una medicazione rigida che deve essere mantenuta per almeno 7 giorni. Quando vengono utilizzati innesti cartilaginei o si è praticata un’ampia esposizione delle strutture nasali è opportuna, nel periodo post operatorio, adeguata terapia antibiotica.
Il risultato è soddisfacente fin dai primi giorni anche se alterato dall’inevitabile edema post-operatorio, che andrà lentamente risolvendosi nel giro di circa 1-2 mesi. Il risultato definitivo è tuttavia apprezzabile dopo 3-4 mesi. Frequente è anche la comparsa di evidenti ecchimosi periorbitarie che andranno a riassorbirsi spontaneamente nel giro di 10-15 giorni.
Al completo riassorbimento dell’edema, talvolta si evidenziano modeste irregolarità del profilo che possono richiedere un’intervento di revisione. Secondo le casistiche internazionali più accreditate tale evenienza ha un incidenza anche del 20/25%.
Come tutti gli interventi chirurgici anche la rinoplastica non è priva di possibili complicanze; tra queste sono da segnalare l’infezione ed in sanguinamento post-operatorio, la persistenza di irregolarità a livello del dorso o della punta ed una insufficienza respiratoria residua, attraverso le narici, secondaria ad eccessivo indebolimento delle strutture cartilaginee alari o persistenza della deviazione settale. Certamente molto rara è la perforazione accidentale del setto, da parte a parte, che può richiedere uno specifico intervento correttivo.
Al fine di minimizzare queste possibili complicanze, si raccomanda di seguire le indicazioni del Chirurgo.
Prima dell’intervento di rinoplastica:
Il giorno dell’intervento di rinoplastica:
Dopo l’intervento di rinoplastica:
Importante: Al minimo dubbio di un andamento anormale nel periodo post-operatorio, consultate il vostro Chirurgo. |